Un archivio di progetti futuribili che risolvono le distopie del nostro prossimo futuro per riflettere sulla sostenibilità
Le conseguenze del comportamento umano su energia e rifiuti plastici rischiano di portarci verso un futuro inquietante. “FUTURE ARCHIVE” è una mostra itinerante di design speculativo che, per definizione, vuole portare le persone a ragionare sulle possibili soluzioni per risolvere i problemi e le difficoltà del futuro attraverso otto installazioni.
FUTURE ARCHIVE è un viaggio nel tempo che porta il visitatore fino alle soglie
del 2093, un tempo segnato da dispositivi elettronici per estrarre le criptovalute, barriere per bloccare gli
incendi spontanei, dispositivi per raccogliere l’acqua, fotobioreattori per produrre cibo e CO2, dispositivi
hacker per tutelare la privacy e reliquie funerarie digitali per commemorare gli avi e relazionarsi con il passato.
FUTURE ARCHIVE è
un’installazione artistica virtuale permanente nata per proporre un itinerario culturale inedito, fuori dalle
aree urbane più frequentate e dai più tradizionali circuiti. E’ un percorso artistico itinerante
di otto opere site-specific che fonde arte digitale aumentata, musiche e progetti di design speculativo, tramite la
tecnologia GPS. È fruibile gratuitamente da tutti i visitatori: arrivati sul posto, l’esperienza si
vive in forma autonoma tramite la app ImaginAR su smartphone che, grazie alla posizione GPS, mostra le installazioni
di digital art. E’ l’occasione per esplorare il futuro con occhi nuovi.
L’app ImaginAR accompagna il visitatore lungo tutto il percorso per una
percezione del paesaggio urbano ibrida e transmediale, in cui convivono il mondo del presente e le visioni del
futuro. Si tratta di un futuro indefinito in cui il pianeta su cui viviamo mostra le conseguenze delle metamorfosi
dei parametri naturali. I designer di oggi e del futuro condividono tramite un'applicazione di realtà
aumentata una raccolta organica e sistematica di soluzioni da loro ideate al fine di assicurare la sopravvivenza
della specie umana.
Il progetto è curato da Stefano Calia, Davide Crippa, Joris Jaccarino, Barbara Di Prete, Keenan Rush e realizzato da Bepart Società Cooperativa Impresa Sociale, in collaborazione con Repubblica del Design e Politecnico di Milano, promosso e finanziato da Fondazione di Comunità Milano onlus – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana.
Per la realizzazione delle opere sono stati coinvolti i designers Andrea Atzeni, Anna Heck, Barbara Mazzina, Chiara Santandrea, Debora Lombardi, Erika Marthins, Eva Parenti, Ilaria Allioli, Keenan Rush, Massimiliano Cason Villa, Nicolò Sinatra, Rossella Pellegrino, Stefano Calia, Stella Speziali, Yujin Chiang, Will Verity.
Future Archive si inserisce nel progetto “Da cosa nasce cosa”, che ha ideato dei punti di raccolta delle plastiche monouso fra i quartieri Lancetti, Isola, Dergano e Bovisa. “Da cosa nasce cosa” è un progetto promosso e finanziato dalla Fondazione di Comunità Milano onlus – Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana, realizzato dall’Associazione Repubblica del Design unitamente alle Associazioni Revel, BovisAttiva, da Bepart Società Cooperativa Impresa Sociale e nato dalla collaborazione con la start-up innovativa società benefit Frieco, studio di progettazione Ghigos, gruppo di ricerca DHoC del Dipartimento di Design - Politecnico di Milano e Municipio 9.
A partire dal 5 settembre 2021 chiunque potrà provare anche in completa autonomia l’esperienza FUTURE ARCHIVE attraverso 3 percorsi, dislocati nelle seguenti aree:
Per visitarli segui le seguenti istruzioni:
N.B. L’esperienza ha una durata di circa 60 minuti, lungo un percorso urbano di 4 km, alla portata di tutti.